Cara Giulia,

sono una donna di 59 anni e di recente mio figlio maggiore mi ha portato a casa una ragazza per la prima volta. È un po’ ironico che la prima fidanzata che mi fa conoscere sia anche quella che ha deciso di sposare. Me lo ha detto durante questo pranzo e io lì per lì sono stata molto felice. Però poi mi sono sentita strana. 

Per me questa ragazza è una sconosciuta e da quello che ho visto non mi sembra giusta per lui. Lui è sempre stato solare e aperto, mentre lei è l’opposto, seria e silenziosa. L’abbiamo accolta come una di famiglia, ma non siamo riusciti a stabilire un rapporto sincero e pensare che è la persona con cui mio figlio ha scelto di passare il resto della sua vita mi fa impressione. 

Si conoscono da troppo poco tempo e ho paura che sia stata una decisione troppo impulsiva e non realmente desiderata. A pelle lei mi è sembrata il tipo di donna che fa delle pressioni. Sono giovani, ma non giovanissimi, sui trent’anni, ma penso comunque che sposarsi potrebbe essere un errore. Io e mio marito stiamo insieme da quando eravamo all’università e speriamo di aver fornito un buon modello di relazione, ma evidentemente abbiamo sbagliato qualcosa. 

B.


Cara B.,

mi duole essere sempre così poco simpatica, ma mi viene da dire che se suo figlio non le ha mai portato a casa nessuno un motivo ci sarà, e a giudicare dalla sua lettera forse faceva bene a continuare per la sua strada. Non le sembra di essere stata un po’ troppo affrettata? Neanche il tempo di arrivare al dessert e questa povera donna era già una musona manipolatrice immeritevole dell’amore del suo prezioso primogenito. Gliela vogliamo dare una possibilità a questa malcapitata? E vogliamo dare una possibilità a suo figlio, che presuppongo attraversi la strada da solo da diversi anni? Trovo curioso che lei “a pelle” abbia intuito un tratto così specifico della personalità di questa ragazza, che a meno che non avesse dei fili di nylon legati agli arti del fidanzato per manovrarlo non vedo come avrebbe potuto rivelare una natura manipolatoria in così breve tempo. Non sarà piuttosto una sua paura materna che trova prove dove può?

Non escludo che lei abbia ragione, magari ha un fiuto eccezionale e le è bastato un pranzo per inquadrare perfettamente la sua futura nuora. Certo che un pranzo è davvero poco, avrebbe una capacità di profiling che neanche a Quantico, ma mettiamo che lei abbia ragione e suo figlio sia stato sedotto e obnubilato da questa Medusa malmostosa (che secondo me era solo intimidita e in difficoltà, come è lecito essere quando incontri la suocera giudicona per la prima volta per annunciarle che sposerai il suo bambino). Lei comunque se la deve cacciare in tasca la sua preoccupazione, cara B. Lo so che è faticoso, ma niente ci riguarda meno delle relazioni altrui e niente è più cliché della suocera invadente. Cerchi di essere più come certi professionisti: disponibile su richiesta. Ci sarà un pranzo molto costoso da organizzare, dopo il primo, tanto vale arrivarci con i succhi gastrici in ordine e il fegato rilassato. 

Giulia

Cara Giulia,

ho avuto una relazione extraconiugale durata diversi anni. Con “l’altra donna” abbiamo messo le cose in chiaro fin da subito, la nostra doveva rimanere una storia passeggera e poco impegnativa, non avremmo mai lasciato le nostre famiglie. Al quinto anno di relazione però lei e il marito si separarono e questo creò maggiore attaccamento a me da parte sua. Io ho continuato a ripetere che non avrei lasciato mia moglie e così dopo un po’ è stata l’amante a mettere un punto alla nostra avventura. Eravamo entrambi stanchi delle menzogne e io non potevo darle quello che desiderava. 

Ora però sono mesi che non la vedo e sta succedendo una cosa che non mi sarei mai aspettato: mi manca da morire e temo di aver sbagliato tutto. Ero innamorato e non lo sapevo neanche, e ora ho paura che sia troppo tardi per tornare da lei. Pensi che mi riprenderebbe?

F.


Caro F.,

non conoscendo né lei né la signora faccio fatica a darle una risposta. La domanda, peraltro, credo dovrebbe essere un’altra: lei è sicuro? Glielo chiedo perché non ho niente contro le zuppe riscaldate – alcune sono più buone il giorno dopo – ma troverei meno appetitoso un piatto che è stato sì riscaldato, ma anche già masticato e sputato. Se lei è sicuro allora potete riprovarci, stavolta senza tentennare.

Cerchi di mettere a fuoco, al di là di quanto le possa mancare questa donna adesso, la concretezza delle azioni da compiere per riconciliarsi a lei. Sarebbe il momento di affrontare sua moglie, probabilmente spezzarle il cuore, spiegare ai suoi figli – se ne ha – che non vivrà più con loro, mettere quattro stracci nella valigia più deprimente del mondo e andarsene di casa. Non avrebbe più il brivido della trasgressione o il piacere della fuga. Queste sono solo alcune delle cose che negli anni passati le hanno impedito di prendere una decisione: oltre una certa soglia non è una questione di amore, ma di pigrizia. Se lei pensa di volerla vincere e ricominciare la storia con cui ha cincischiato per anni allora si accomodi, ma se così non fosse risparmi la pena a tutti voi. 

Giulia





 

© Riproduzione riservata