Il mondo delle fiabe e dell’animazione sta cambiando in nome di una maggiore inclusività, della parità dei diritti e della body positivity. Si cerca di rappresentare tutti, di dare visibilità alle donne e di evitare l’eccessiva sessualizzazione dei corpi. Ma una giusta preoccupazione rischia però di trasformarsi in una pericolosa deriva.
- Il mondo delle fiabe e dell’animazione sta cambiando in nome di una maggiore inclusività, della parità dei diritti e della body positivity.
- Nel sequel di Space Jam si è deciso di cambiare le forme alla coniglietta Lola per timore di offrire l’ennesimo modello inarrivabile in stile Barbie, in questo caso per giunta sessualizzato.
- Ma livellare, semplificare o, peggio ancora, censurare i racconti per i più piccoli rischia di danneggiarli fin da subito.
C’era una volta la fiaba. E verrebbe anche da aggiungere «tanto tempo fa, in un regno lontano lontano», visto che ormai sta rimanendo molto poco dei grandi classici d’animazione per bambini. Basti pensare a quanti punti simpatia ha perso la Bella Addormentata dopo la saga con Angelina Jolie dedicata a Malefica, il cui fenomeno verrà a breve replicato da Crudelia De Mon (il film Cruella in live action che la vede protagonista è atteso a maggio). Il mondo delle fiabe sta cambiando in nome di una

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