Le sfilate uomo per la primavera-estate sono arrivate in un momento di crolli nei ricavi. L’attenzione alla fragilità di Yamamoto, la morbidezza Armani, l’alienazione riflessiva di Prada
Complessivamente le sfilate uomo per la primavera-estate, a Milano e Parigi, sono andate bene. Circolava una strana aura garrula, friccicarella, anche se da molti punti di vista immotivata. Specie visti i crolli a doppia cifra ricavi che girano in tutte le grandi corrazzate del lusso, in qualche caso persino in picchiata libera. La geopolitica fuori di cotenna che ormai dura da anni e anni, e figurarsi ora (tutto questo avveniva negli stessi giorni della visita di Putin a Pyongyang, per dirne un



