Cose da maschi

Per calzare la maschilità occorre a tutti un infilascarpe

  • In una compostamente tragica e splendida poesia di Montale, l’infilascarpe diventa metafora di un cortocircuito tra rimpianto e imbarazzo. Da studente non riuscivo a immaginarmelo questo correlativo oggettivo, perché il poeta lo descrive come un “cornetto” mentre io ero abituato a lingue di plastica o bachelite, che da piccolo usavo come spade nei miei giochi.
  • Immaginando la performance del maschile come una scarpa da uomo, nuova e rigida, da calzare, l’infilascarpe cantato in Satura potrebbe semmai diventare una chiave, invece che una spada. Ma allora all’imbarazzo di Montale se ne aggiunge forse un altro: quello di aver bisogno, per stare comodi nella propria supposta natura, di un grimaldello.
  • Più che una chiave infatti, l’infilascarpe è un piede di porco che ci ricorda come dall’identità (e non solo quella di genere) ci divide sempre un uscio senza serratura, da scassinare.

Per continuare a leggere questo articolo