- Oggi siamo sommersi da un martellamento mediatico che tace sulle responsabilità dell’Occidente, occulta le macerie di alcuni e sfrutta spudoratamente quelle di altri come scenografia. Un pensiero dominante dove i fatti non contano quasi più e, spesso, nulla è come sembra; un sistema così potente da annichilire il dissenso e inibire la normale dialettica democratica.
- Il problema dell’Europa, oggi, non è né la Russia né l’America, ma l’Europa stessa. Non esiste a Bruxelles un organismo incaricato di coltivare e diffondere l’immagine dell’Unione. L’iniziativa di costruire un’appartenenza comune è lasciata nella buona volontà di pochi visionari lasciati soli dall’apparato.
- La politica ha rinunciato a narrare il nostro destino europeo di capolinea di popoli e il nostro legame indissolubile con l’Oriente e il Mediterraneo, culla della filosofia e della democrazia. Nell’edizione rinnovata e ampliata del suo Canto per Europa, dal quale è tratto questo brano, Rumiz tesse la narrazione di un’Europa femminile e migrante.
Per un immaginario europeo. Mettiamo più Europa nel nostro atlantismo
05 aprile 2023 • 06:00