un digiunatore

Pericoli, Kafka e quel lungo sogno che dura da tutta la nostra vita

Illustrazione di Tullio Pericoli
Illustrazione di Tullio Pericoli
  • Nel suo nuovo libro il pittore e disegnatore marchigiano ha ”riscritto” uno degli ultimi racconti pubblicati in vita dallo scrittore. A guidarlo un’intuizione notturna. «La visione di un’ombra che ho riconosciuto all’istante: Giacometti»
  • Chi lo avrà tra le mani non ci metterà molto a giudicarlo come uno dei libri più eminentemente e principescamente adelphiani che siano stati pubblicati. E anche per questo è un’amarezza ancora più dolorosa che sia il primo libro di Pericoli che Roberto Calasso non leggerà.
  • Con questo suo nuovo libro Pericoli ci propone una sequenza di rodovetri, verrebbe da dire, quei particolari fogli trasparenti in acetato utilizzati in successione per realizzare un cartone animato, e sui quali il disegno viene prima stampato e dopo dipinto. Pericoli è solo una coppia delle sei mani che disegnano, stavolta.

L’aveva già fatto. Allora si era scelto un racconto di Robert Louis Stevenson e lo aveva riscritto con i suoi disegni. La casa ideale, quel racconto che inizia dicendo che «qualunque sia il luogo nel quale ci proponiamo di vivere l’esistenza, due sono le condizioni imprescindibili: la solitudine e la presenza vivificante dell’acqua». Quel racconto che suggeriva di avere tanti tavoli quante sono le mansioni in cui la giornata si divide. E allora un tavolo è destinato al lavoro del momento, un al

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