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La grande onda di polenta sull’Italia del nord

L’uso iniziale del mais come foraggio per gli animali a tenere lontani i contadini dal mais come cibo adatto anche all’alimentazione umana. Fu solo a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, quando la popolazione di tutta Europa conobbe un’impennata come mai si era vista nei millenni passati, che le barriere culturali vennero abbattute

Questo articolo è tratto dal nostro mensile Cibo, disponibile sulla app di Domani e in edicola

Intorno al 1870 i contadini veneti mangiavano due o tre chili di polenta al giorno, arrivando a spendere per la farina di mais il 60 per cento del proprio reddito. Il paiolo appeso sul fuoco, con la donna che mescolava per ore la farina nell’acqua bollente, divenne l’unica attività collegata alla preparazione del cibo per migliaia di famiglie contadine. Così come il gesto sempre uguale di rovesciare sul tavolo il composto semisolido, per poi tagliarlo con un filo e farne le porzioni, che venivan

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