Cara Giulia,

ho passato i 40 anni da poco e sto facendo i conti con il tempo che ho sprecato nella mia vita. Dopo una relazione di più di dieci anni, infatti, ho scoperto che il mio compagno mi ha tradito in modo seriale. Il mio mondo si è sbriciolato quando l’ho scoperto – me l’ha detto lui, dichiarandosi innamorato di un’altra – e ora faccio fatica a ripartire. Come si ricomincia da zero? Per un decennio lui è stato al centro del mio universo e ora mi sembra di non avere più niente di mio. Ho trascurato i miei interessi, le mie passioni, e per cosa? Per rimanere da sola, cornuta e mazziata.

Non è solo il dolore di aver perso quello che credevo fosse l’amore della mia vita, ma mi fa arrabbiare pensare che ho sprecato i miei anni migliori e che ora non posso tornare indietro. Mi sono dedicata anima e corpo a lui e non è bastato. Ora sono punto e a capo e non so cosa sperare per me stessa. Dovrei cercare un nuovo amore e dimenticarlo? Per quanto mi abbia mancato di rispetto io continuo a pensare a lui e non so come superarla.

M.


Cara M.,

ho una buona notizia per te: gli anni migliori non sono vincolati a un’età anagrafica, dipendono solo dalla tua volontà di goderti la vita. In quest’ottica gli anni migliori sono davanti a te, intonsi, imprevedibili, e grondanti alcool.

La tua vita è tutt’altro che finita e anche se adesso ti senti una carcassa in autostrada, sbrindellata da tir e automobili che ti schiacciano a tutta velocità giorno dopo giorno, ora dopo ora (un saluto a Neffa) una mattina ti sveglierai e starai inspiegabilmente meglio. Andrai a far la spesa e non penserai più a lui, troverai un suo calzino spaiato in un tuo cassetto e non piangerai, andrai al cinema da sola e realizzerai che è molto meno avvilente di quanto avessi pensato e che nessuno ti addita e ti insegue con dei forconi infuocati se esci da sola. La scelta non è tra rimpiangere il vecchio amore e trovarne uno nuovo, a mio parere, ma liberarti o no di una zavorra che finora ti ha impedito di stare bene con te stessa.

Piangi, prenditi il tuo tempo, ma tieni questo tizio alla larga a qualsiasi costo. Mi sembra il classico che magari torna pure indietro, ma come un boomerang di Willy il Coyote: per darti il colpo di grazia.

Giulia

Cara Giulia,

sono sempre stata un po’ sfortunata in amore. Mi sono spesso innamorata di uomini anaffettivi o traditori o bugiardi. Poi l’anno scorso ho conosciuto uno per bene, che mi sembrava avesse tutto quello di cui avevo bisogno. Intelligente, spiritoso, e soprattutto onesto. Forse anche troppo. Infatti, dopo qualche mese di frequentazione, mi ha detto chiaramente che la monogamia non fa per lui e che voleva continuare a frequentarmi ma voleva una relazione aperta, in cui fosse libero di vedere anche altre donne.

È un’esigenza che non comprendo, perché io sono l’opposto. Quando mi piace qualcuno sono fedele e non ho occhi che per quella persona. Per questo sentirmi dire questa cosa mi ha ferito e non posso fare a meno di chiedermi perché io non sia abbastanza per lui. È possibile che per una volta che trovo la persona giusta finisca comunque male? Dovrei aprirmi alla sua proposta? Non credo che sopporterei bene la situazione.

G.


Cara G.,

per quanta fatica si fa ad avere anche una sola relazione funzionale alla volta, mi trovi d’accordo nel ritenere impossibile che qualcuno trovi desiderabile la poligamia. Tuttavia il mondo è bello perché è vario e abbiamo tutti esigenze diverse. Questo non rende il tuo fidanzato (o ex-fidanzato, non ho capito) una brutta persona, né possiamo stare qui a cercare chi ha torto e chi ha ragione fra di voi. Quello che posso dirti è che non puoi – e non devi – plasmare la tua natura e i tuoi bisogni su quelli di un altro. Conosci i tuoi limiti: se la relazione aperta è qualcosa che ti mette a disagio non c’è Uomo Perfetto che tenga. E a questo proposito, vogliamo dire che tanto perfetto forse non è? Magari è meglio dei chianconi che ti sei sorbita in passato, ma interpretare la coppia in maniera così profondamente opposta dovrebbe essere un chiaro indicatore delle vostre scarse probabilità di sopravvivenza.

Pensare che tu non sia abbastanza per qualcuno che desidera una relazione aperta è come dire che un ombrello non ti ripara dal rumore. Le due cose non sono correlate, l’incompatibilità, purtroppo per voi, è a monte: vi state simpatici, vi attraete, sareste una coppia perfetta in un mondo parallelo in cui entrambi volete la stessa cosa, ma la natura, il fato o i genitori che vi hanno rovinato qualsiasi chance di serenità emotiva hanno prodotto un esito diverso e, nello specifico, due persone diverse. Ti chiedo quindi di non prenderla sul personale, non dipende da te. Se è andata così evidentemente non era quello giusto neanche lui. Questo non vuol dire che prima o poi non troverai la pioggia per il tuo ombrello.

Giulia




 

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