Cara Giulia,

è arrivato il momento di prenotare le vacanze e io mi trovo in una situazione di difficoltà perché come ogni anno i miei amici non capiscono che non abbiamo tutti le stesse possibilità economiche e io mi trovo a dover scegliere tra non partire con loro o dover fare il guastafeste e pretendere di fare altro. La scorsa estate mi sono chiamato fuori con una scusa, dicendo di avere poche ferie, quest’anno insistono a fare un viaggio tutti insieme ma io non credo di avere i soldi per uscire dall’Europa e di certo non ce li ho per andare in super alberghi in giro per il mondo.

Sono molto in imbarazzo, ma se nel quotidiano questa cosa non si nota perché viviamo tutti lontani e ognuno fa la sua vita, in vacanza le differenze vengono fuori e non so come farglielo capire. Io sto ancora studiando, ho messo qualche soldo da parte facendo il rider e il cameriere, ma loro hanno altre risorse (anche più aiuti dai genitori). Devo rassegnarmi a fare le vacanze per i fatti miei?

E.


Caro E.,

ma perché mai dovresti rassegnarti? Se uno non può essere sincero con gli amici con chi dovrebbe esserlo? Se vivete lontani è anche lecito da parte loro non avere idea dello stato del tuo conto in banca (anche se mi sembra strano, io non ho un amico a cui non abbia fatto i conti in tasca, fa parte del pacchetto amicizia insolentire i più ricchi e permettere ai meno ricchi di piangere miseria).

Non mi stancherò mai di dirlo: parlatevi. Non capisco questa ostinazione, spesso maschile, di non dirsi le cose e puntare tutto sulla telepatia. Penso che sarebbero tutti più felici di andare in vacanza con un amico invece di saperti triste e solo a squagliarti in città mentre loro prendono il sole in un resort, per quanto lussuoso. Parlatevi.

Aggiungo poi uno spunto pratico dall’alto dei miei 3 viaggi all’estero: l’Europa è costosa. Potresti pensare che convenga perché è tutto vicino e non devi pagare mille euro di aereo, ma ci sono posti dove dopo i mille euro di aereo spendi 20 euro al giorno per mangiare e dormire, cosa che non succede in Europa. Io ho speso meno per 3 settimane in India che in due settimane nei Paesi Baschi, tanto per dire. Certo se i tuoi amici vogliono la spiaggia privata e qualcuno che gli massaggi i piedi a tutte le ore forse diventa dispendiosa anche la Thailandia, però prova a fare una simulazione dei costi. Potreste trovarvi a metà via tra la totale disfatta e il massaggio ai piedi quotidiano.

Giulia

Cara Giulia,

da quando io e mio marito ci siamo lasciati, mia figlia di sedici anni si è chiusa in se stessa. Lo ha fatto soprattutto con me, mentre con il padre è molto più affettuosa. A me risponde male di continuo, non mi racconta più niente e ho l’impressione che mi incolpi per questa separazione, quando in realtà è stata molto pacifica ed è avvenuta di comune accordo.

È figlia unica e ho paura che stia gestendo le emozioni di questo momento da sola, senza avere qualcuno (un fratello o una sorella) con cui condividere i sentimenti, anche la rabbia che giustamente prova. Vorrei che si sforzasse a parlarne con me ma ho paura di peggiorare la situazione. Suo padre peraltro non capisce le mie perplessità perché con lui è una persona completamente diversa. Hai consigli per imparare a parlare con una ragazza ferita?

L.


Cara L.,

le ragazze adolescenti, vieppiù quelle ferite, sono creature complesse e spesso terrificanti. Essendo io stata una ragazza adolescente (non troppo complessa, ma immotivatamente molto antipatica con mia madre) posso solo consigliarle di tenere lo stesso atteggiamento che avrebbe con un gatto o con un Gremlin: mantenga soddisfatte le sue esigenze di base (mangiare, bere, dormire) e la tenga lontana dall’acqua (niente lacrime, insomma).

Anche se adesso non sembra, sua figlia ha bisogno di lei e tornerà a cercarla quando avrà messo ordine tra i suoi pensieri. Non è sola: il fatto che abbia ancora un buon rapporto con il padre non mi sembra un male, meglio alienarsi un genitore solo anziché due. Poi avrà amiche e amici con cui ventilare, e comunque a quell’età spesso è preferibile parlare con un muro piuttosto che con la propria madre. Non è colpa di nessuno, è il naturale ordine delle cose. Lei prediliga un atteggiamento accomodante a quello avversativo, continui a schivare il conflitto come le pallottole di Matrix, e prima o poi tornerà da lei, più o meno disposta alle fusa.

Giulia

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