Cultura

Primo giorno di scuola a Rozzano: «Questo è un circo, ma i nostri figli non sono bestie»

Mia madre lavora nelle mense scolastiche di Rozzano, guadagna 170 euro al mese. Nella periferia della periferia di Milano nessuna emancipazione è possibile se non ci si decide a vedere le disuguaglianze che svuotano il futuro. Davanti alla scuola una madre mi dice: «Scrivi la verità»

  • Nei gruppi Facebook i genitori fanno il confronto con i comuni limitrofi. Assago, Buccinasco, Corsico, Opera: «Mense e doposcuola lì riprendono prima, perché? Noi chi siamo?».
  • Nessuno vuol sentire parlare di problemi strutturali che precedono la pandemia. Ci si limita a lasciare al sicuro chi già sta al sicuro, abbarbicato sulla solida trave sopra al fosso nero nel quale i più fragili continuano a dibattersi.
  • Per tanti la scuola è soprattutto un peso, un dovere imposto dall’esterno, un’invasione di campo. Seguire i figli durante la quarantena è stato impossibile, per mancanza di mezzi, materiali o culturali.

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