- L’impegno nuoce gravemente alla letteratura: si potrebbe riassumere così l’appassionato pamphlet di Walter Siti, da poco uscito per Rizzoli.
- Il libro coglie un punto importante e attuale, anche e forse soprattutto per chi sente di essere al crocevia tra i due regni che Siti tenta di separare, l’invenzione linguistica e la vicinanza al mondo della vita pratica.
- È quindi prezioso l’invito a non adagiarsi, a continuare a immaginare e sperimentare, ma in queste righe vorrei provare a riflettere sul fatto che da qui a contrapporre radicalmente letteratura e impegno il passo non è così scontato: la preoccupazione di Siti mi pare in buona parte infondata.
L’impegno nuoce gravemente alla letteratura: si potrebbe riassumere così l’appassionato pamphlet di Walter Siti, da poco uscito per Rizzoli, che, già dal titolo, rifiutando edulcorazioni e perifrasi, recita dritto: Contro l’impegno. Un testo composito (raccoglie una serie di articoli usciti nel corso degli ultimi anni e rimaneggiati per l’occasione) che sceglie di giocare – consapevolmente – la carta retorica della reazione. A causa delle «troppo facili e scontate certezze» morali, il presente



