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Dall’aprile di quest’anno il gruppo Immaginazione internazionale dei sentimenti anti-nazionali anti-imperialisti (Iiaaf) ha organizzato delle proteste al MoMA di New York.
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In cerca di un cambiamento radicale, le manifestazioni non si accontentano di piccole novità. È una sfida per un museo che si è sempre vantato di avere la storia come proprio sottoprodotto.
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La novità ora è che non viene dato un argomento a favore di un cambiamento nella pratica attuale. Si afferma che il collezionismo d’arte contemporanea dovrebbe essere abbandonato perché dipende troppo dai miliardari che controllano le istituzioni che sostengono.
Dall’aprile di quest’anno il gruppo Immaginazione internazionale dei sentimenti anti-nazionali anti-imperialisti (Iiaaf) ha organizzato delle proteste al MoMA di New York. Sul loro sito web proclamano di scioperare perché possa «emergere qualcosa di diverso sotto il controllo dei lavoratori, delle comunità e degli artisti più che dei miliardari». Questa coalizione di recente formazione comprende collettivi di artisti, attivisti ed ex dipendenti del museo. Dichiarano di rifiutare l’elitarismo, l



