Finzioni – Il racconto

Qualcosa di indecente

Mi pesa l’idea di quei minuti prima del via in cui ti senti parte di qualcosa che è più grande di te. Non sopporto l’allegria che per forza accompagna gli eventi sportivi. Correre da sola mi garantisce un’assenza di significato.

  • Questo articolo è tratto dal nostro mensile Finzioni, disponibile sulla app di Domani, sullo sfogliatore online e in edicola.

Correre è un movimento orizzontale, ma la tensione è verticale. Un filo che attraversa il corpo, che stringe e allenta, che si tende fino a farti vacillare. Ogni passo è un colpo che rimette insieme e divide di nuovo. Qualcosa di indecente. Quando dico che corro le persone mi chiedono se lo faccio seriamente. Cioè se – definizione di serietà secondo la maggioranza – ho mai fatto una maratona. Rispondo di no. Una mezza maratona? Sempre no. Allora mi chiedono se è perché corro da poco tempo. Rispo

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