Dalla conquista delle Americhe allo scambio colombiano, il cibo è sempre stato strumento di potere, sfruttamento e controllo. Mode alimentari globali, come quella dell’Avocado, influenzano oggi narcotraffico e habitat lontani. Mangiare è un atto politico: ogni scelta può avere conseguenze globali, spesso invisibili
Questo articolo è tratto dal nostro mensile Cibo, disponibile sulla app di Domani e in edicola
Che la crescente passione globale per il guacamole messicano possa influenzare le strategie dei narcotrafficanti colombiani e, al contempo, mettere a rischio l’habitat degli elefanti in Kenya potrebbe sembrare, a prima vista, un paradosso. In realtà, è solo un esempio di come le dinamiche del mondo globalizzato e interconnesso possano intrecciarsi in modi sorprendenti e spesso inquietanti. E, soprattutto, è un chiaro esempio di come le mode legate al cibo – spesso create e alimentate dai social



