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Qualche giorno fa Riccardo Muti ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. Le sue parole sono state molto discusse e hanno infastidito alcuni. Questa reazione mi ha colpito.
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Ultimamente c’è molta enfasi sulle generazioni. Le generazioni sono etichette e le etichette facilitano l’assunzione di identità e di punti di vista riconoscibili.
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L’intervista a Muti non è, a mio avviso, il lamento di un uomo di una certa età ormai fuori dal mondo, che rifiuta lo smartphone e che si accartoccia parlando – incalzato – di #MeToo. È piuttosto l’intervista a un musicista, che in quanto tale oggi si trova in difficoltà.
Nell’età delle chiacchiere c’è sempre meno spazio per cose come la musica
02 luglio 2021 • 12:08Aggiornato, 02 luglio 2021 • 12:12