Una legge non cambia la cultura

Un gay vecchio stampo non si accontenta del ddl Zan

LaPresse
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Chi duella sulla legge contro l’omofobia non si rende conto che i pregiudizi stanno da entrambe le parti. Da omosessuale ammetto di essere stato transfobico (o transmisogino) e forse pure un po’ omofobo

  • Correva il 1967, ero entrato da poco alla Normale di Pisa; un assistente mi sconsigliò di seguire le lezioni tenute da un certo docente perché erano “svirilizzanti”. Quel docente era omosessuale.
  • Da una parte i progressi sono stati notevoli. Dall’altra, però, le resistenze si sono fatte più accanite. Una legge in principio ragionevole come il Ddl Zan si trasforma in terreno di scontro.
  • Una legge è un atto necessario ma non sufficiente: quel che serve in profondità è un cambiamento di cultura, e perché questo avvenga è necessario che entrambe le parti siano disposte a un minimo di autoanalisi e di autocritica, e a imparare dall’avversario.

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