- A un certo punto della vita adulta bisogna fare una scelta e decidere da che parte stare. C’è la parte di Flaiano, che pensava che la cosa più importante fosse sorridere e far sorridere, senza pronunciare proclami, elaborare visioni del mondo, firmare manifesti.
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E c’è la parte di Fortini, che – come Jorge da Burgos nel Nome della rosa – pensava che con tutto il male che c’è nel mondo ridere è nella migliore delle ipotesi una leggerezza e nella peggiore un crimine, o la complicità in un crimine.
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E dunque ci si domanda: chi mettere in questo canone? Chi riesce a far ridere o sorridere, tra gli scriventi attuali? La domanda vorremmo girarla al lettore. A noi è sembrato di indicare dei filoni.
C’è questo tizio che va dal medico perché non si sente tanto bene. Il medico lo visita e gli dice che non gli pare ci siano problemi particolari, ma per sicurezza faranno degli esami. La settimana dopo il tizio ritorna dal medico per sapere come sono andati. «Ma no, guardi… Tutto a posto. Certo, l’età comincia a farsi sentire. C’è qualche valore un po’ al limite. Forse un po’ di dieta… Tagliare l’alcool, i caffè… Un po’ di sport, anche, facciamo tutti una vita troppo sedentaria. Ma nell’insie



