- Il mondo social, oltre che sui dati degli utenti, vive sul tempo di “engagement”, indipendente dai contenuti.
- Il vero problema è che qualsiasi rituale privato – noi da soli col social – si risolve in compulsività: binge watching, binge gaming, eccetera.
- Secondo Byung-Chul Han, di buona formazione hedeggeriana e marxiana, tutti questi pseudo-rituali sono patologie del tempo sottomesso a una produttività forzata.
La scomparsa dei riti collettivi lascia il vuoto delle interazioni social
15 marzo 2021 • 20:30