- Guardate, guardate quanto è bello! È ’O Principe Piccerillo – disse Catarina affacciandosi al balconino del vico e sollevando il ninnillo verso l’alto, come a volerlo far raggiungere dal raggio dorato di un sole che invece fino a laggiù non ci arrivava.
- È da quell’immagine raggiante che per un momento resta immobile, è da quella disperata felicità che partiamo per andare laggiù, verso un ruscelletto e un prato che lei, Catarina, non sapeva mai dire quale dei due serpeggiasse meglio. Un’unione non voluta che porta alla tragedia.
- Questo racconto, pubblicato si trova sull’ultimo numero di FINZIONI – il mensile culturale di Domani. Per leggerlo abbonati a questo link o compra una copia in edicola.
Guardate, guardate quanto è bello! È ’O Principe Piccerillo – disse Catarina affacciandosi al balconino del vico e sollevando il ninnillo verso l’alto, come a volerlo far raggiungere dal raggio dorato di un sole che invece fino a laggiù non ci arrivava. E i passanti del vico, e quelli che stavano affacciati alle finestre o ai balconcini, si voltarono a guardarlo e tutti sorrisero. È da quell’immagine raggiante che per un momento resta immobile, è da quella disperata felicità che partiamo



