Chiunque abbia provato a suonare ricorda con affetto una sala prove, un garage o una cantina, con i muri insonorizzati o tappezzati con le scatole delle uova, pur di soffocare il suono della batteria e degli amplificatori sempre troppo alti. I Linea 77 – gruppo torinese che ha avuto un certo successo nei primi anni Duemila – deve il suo nome alla linea di autobus che prendevano i musicisti per andare a suonare. Così i Bnkr44 derivano il nome dal “bunker”, la cantina sotto casa del manager Gherardo (Ghera), trasformata in uno studio di registrazione per i gruppi del circondario.

Parte di questo retroterra si trova in Governo punk, la canzone che portano all’esordio a Sanremo: «Scrivo dentro un garage / La mia testa è un collage / Di canzoni e momenti tristi». Un po’ come fanno anche i La Sad, altro gruppo che esordirà a Sanremo, i Bnkr44 descrivono la vita di strada con uno stile che prende qualcosa dal punk, qualcosa dal pop e qualcosa dalla trap.

Chi sono i Bnkr44

Raccontano com’è crescere in una realtà di provincia (nel loro caso è Villanova, frazione di Empoli): «Questa città sembra una maledizione / Restiamo qua, fermi a guardare / Un tramonto in televisione». Insomma, la loro sembra più una rassegnazione che una rivoluzione, ma anche un ritratto che rischia di fare breccia fra i tormenti di tanti adolescenti.

Un anno fa erano stati ospiti all’Ariston nella serata delle cover accanto a Sethu. Quest’anno tornano grazie a Sanremo giovani. Le prime canzoni le hanno pubblicate online, su SoundCloud. Il primo album è del 2020 (44.Deluxe). Poi ancora Farsi male a noi va bene (2022) e poco meno di un anno fa Fuoristrada.

ANSA

© Riproduzione riservata