C’è stato un tempo in cui si pensava che Sanremo fosse destinato a diventare una succursale di Amici, e che il vincitore lo decidesse in anticipo Maria De Filippi. Nell’ordine: Marco Carta (2009), Valerio Scanu (2010) – un pausa con Roberto Vecchioni nel 2011 – e poi Emma nel 2012, dopo che un anno prima era arrivata seconda cantando con i Modà.

Quel tempo è passato. C’è ovviamente ancora un legame stretto fra Amici e Sanremo (otto concorrenti arrivano da quella scuderia), ma la benedizione di Maria non è più sufficiente per la sicurezza della vittoria. Come sa bene proprio Emma, che torna al festival con Apnea.

Più forza di prima

Emma non parte con i favori dei pronostici. I giornalisti che hanno ascoltato in anteprima le canzoni la davano a metà classifica, comunque in genere con una sufficienza piena.

La storia da raccontare, in questo caso, è però un’altra: non parte dall’inizio ma dalla fine. Dalla rinascita di Emma, dopo aver perso il padre a settembre 2022.

La storia di quel lutto si trova in un’altra canzone, Intervallo, che si trova nel suo ultimo album (Souvenir): «Tra tutti i miei gesti io lo so che esisti. Sì, proprio come esisto io». L’esperienza di Sanremo è il coronamento simbolico di questa rinascita.

In un’intervista ad Avvenire lo aveva detto esplicitamente: «Quando vivi queste cose così devastanti e forti, è assurdo, ma riesci a dare un peso giusto a tutte le cose. Io depongo completamente le armi, ho smesso di andare in giro con la corazza, voglio tornare con più forza di prima a fare questo mestiere che tanto ho amato».

Lucky Star

Il riconoscimento Emma lo ha già ottenuto dal suo pubblico, con ottimi dati di vendita (e streaming), ma anche dai concerti che sono stati spesso condivisi, in video-spezzoni, sui social. La sensazione è che abbia cercato di trovare la dimensione più viscerale dell’esperienza dal vivo, con un contatto diretto con gli spettatori. È la riscoperta di un atteggiamento più rock, che ben si sposa con le sue caratteristiche vocali.

Emma deve molto della sua fama al mondo televisivo, e quindi anche a Sanremo. Come detto, ha un legame inscindibile con Maria De Filippi, prima come concorrente di Amici (dove ha vinto la nona edizione), poi come direttrice artistica in alcune altre edizioni.

In realtà si può andare ancora più indietro, al 2003, quando ha vinto un altro talent show (oggi pressoché dimenticato). Si chiamava Superstar tour ed era la seconda edizione di Popstar, che l’anno prima aveva formato le Lollipop (una girl band italiana che ha ottenuto un buon successo all’inizio degli anni Duemila, partecipando anche a Sanremo).

Emma ha vinto la sua edizione, venendo selezionata per formare un trio, le Lucky Star, che in realtà poi è passato dall’anonimato allo scioglimento.

A Sanremo

La vittoria di Amici è stata il lasciapassare per tutto quello che è venuto dopo, fino alla consacrazione proprio a Sanremo. Prima con i Modà – «Cambierai la tristezza dei pianti in sorrisi lucenti» – seconda nel 2011.

E poi con la vittoria nel 2012, con Non è l’inferno, nata nel pieno della crisi economica: «Se tu che hai coscienza guidi e credi nel paese, Dimmi cosa devo fare per pagarmi da mangiare,  Per pagarmi dove stare, dimmi che cosa devo fare».

All’Ariston è tornata poi più volte come ospite, come co-conduttrice nel 2015 e ancora come cantante nel 2022. Con Ogni volta è così è arrivata sesta.

Quest’anno torna con Apnea, e – giocando con il titolo – per lei è un modo per tornare a respirare, dopo un periodo difficile.

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