Il pianista Giovanni Allevi combatte da tempo una malattia, il mieloma multiplo, e per la prima volta ha deciso di raccontarlo sul palco del festival di Sanremo, visibilmente emozionato, di fatto interrompendo il suo isolamento. Non è la prima occasione per lui di condividere la sua esperienza: lo ha fatto più volte su un altro palco, quello virtuale dei social. Ma questa volta sarà un momento diverso, perché ad ascoltarlo ci sarà una delle platee più importanti d’Italia.

«Il mieloma purtroppo è una neoplasia cronica, questa battaglia non si vince mai», ha detto Allevi in conferenza stampa. «Non sono qui per festeggiare nulla. E allora la mia presenza è la gioia immensa di vivere il presente perché se qualcuno pochi mesi fa mi avesse detto che sarei stato qui a parlare non ci avrei creduto, e invece sono felicissimo».

Cosa ha detto

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«All’improvviso mi è crollato tutto. Non sono più davanti a un pubblico da quasi due anni. Nel mio ultimo concerto il dolore alla schiena era talmente forte che sull’applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello», ha detto sul palco. «Non sapevo ancora di essere malato. Poi è arrivata la diagnosi. Ho guardato il soffitto per un anno intero. Ho perso molto, i miei capelli, ma non la speranza e la voglia di immaginare».

«È come se il dolore mi avesse dato degli inaspettati doni». «Oggi, dopo la malattia, non sapete cosa darei per suonare anche davanti a solo 15 persone. I numeri non contano. Sembra paradossale detto da qui. Perché ognuno di voi è unico, irripetibile e a suo modo infinito».

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«Mi è stata donata la gratitudine per i medici, gli infermieri e tutto il personale medico. La riconoscenza per la ricerca scientifica, senza la quale non sarei qui a parlarvi. La riconoscenza per l’affetto e l’esempio che ricevo dagli altri pazienti. I guerrieri, così li chiamo. E lo sono anche i loro familiari. E lo sono anche i genitori dei piccoli guerrieri». «Come promesso, vi ho portati tutti qui sul palco».

«Ancora un dono. Quando tutto crolla, resta in piedi solo l’essenziale, e il giudizio che riceviamo dall’esterno non conta più», ha aggiunto.

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Cos’è il mieloma multiplo

E soprattutto Allevi è tornato a suonare, un brano chiamato Tomorrow, combattendo il dolore e le difficoltà dettate dai farmaci. Secondo i dati dell’Airc, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, il mieloma multiplo rappresenta l’1,6 per cento di tutti i tumori diagnosticati negli uomini in Italia e l’1,5 per cento di quelli diagnosticati nelle donne.

È una patologia che colpisce più gli uomini e meno le donne. In media ogni anno vengono diagnosticati 11,1 nuovi casi ogni 100mila uomini e 7,7 ogni 100mila donne. Secondo le stime del 2020, ci sono poco più di 2.700 nuovi casi ogni anno tra le donne e circa 3mila tra gli uomini.

Cosa succede

La malattia colpisce soprattutto le persone anziane, ma in questo Giovanni Allevi è una delle eccezioni, visto che di anni ne ha oggi 54 e ha annunciato la sua malattia già nel 2022. È un tumore che colpisce le plasmacellule che compongono il midollo osseo. Sono cellule del sistema immunitario che derivano dai linfociti B. La moltiplicazione incontrollata di una plasmacellula dà origine alle cellule tumorali.

In particolare, le cellule di mieloma producono grandi quantità di un anticorpo che si accumula nel sangue e nei tessuti. Le sostanze che producono finiscono per stimolare gli osteoclasti, che portano a lesioni e fratture. Purtroppo – e come ha testimoniato lo stesso Allevi – la malattia può essere anche molto dolorosa.

La testimonianza di Allevi

Ma una persona che soffre non si definisce sempre e solo per la sua malattia. Per questo la testimonianza di Allevi all’Ariston è stata particolarmente importante e il suo è stato uno dei pochi monologhi, in un festival che sta invece cercando di farne a meno.

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