Quell’estate io e il mio vicino eravamo stati mollati nello stesso modo, a sette giorni precisi d’intervallo. Ogni cosa ci ricordava le nostre compagne. Così abbiamo deciso di vivere io nella sua casa e lui nella mia
Non che lo frequentassi, il mio vicino. Bastava che abbassasse gli avvolgibili di sera, e li tirasse su di mattina. La voce che usciva dalle finestre mi dava conforto. E anche una porzione di muro di non so quale stanza, che riuscivo a vedere quando ero sdraiato sul letto… La sua compagna l’aveva mollato esattamente una settimana dopo che mia moglie se n’era andata. Eravamo stati piantati in asso nello stesso modo. Una scenata la nostra, una scenata la loro. Sette giorni precisi d’intervallo.



