Empatia maniacale

La rapida regressione dello scrittore sui social

Illustrazione di Dario Campagna
Illustrazione di Dario Campagna

È iniziata come un vezzo personale, la voglia di esplorare gli strumenti del virtuale, con malcelata riluttanza. Poi però ha iniziato a prenderci gusto, inseguendo l’ossessione di follower, trending topic e numero di like

 

  • Da principio lo scrittore accettò di stare sui social con riluttanza. Sebbene nessuno lo avesse costretto, attivò ogni singolo account con quella tipica espressione disgustata di chi è stato obbligato. 

  • Il gruzzolo di persone si stabilizzò attorno alle 5.000 unità e, prescindendo dalle oscillazioni del momento, non c’era verso di smuoverlo. Lo scrittore cominciò a prenderci gusto.

  • Non solo pubblicava quasi ogni giorno, ma il tono dei messaggi era cambiato. Lasciò perdere i suoi pensieri alati sull’arte di scrivere e si mise a pubblicare le foto di quello che cucinava a pranzo e a cena. I follower raddoppiarono in breve tempo, e lo scrittore si sentì meglio. 

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