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La sfida di Silent Trilogy: è un ritorno del cinema muto?

Mykkätrilogia di Juho Kuosmanen riadatta le tecniche del passato alla contemporaneità con risultati di travolgente emozione, leggerezza e poesia. Non riproduce fittiziamente i tempi del muto. Ne riscopre al contrario la potenza espressiva, quando si tratta di condensare i travagli di quei nostri simili che dalla vita non si aspettano niente e niente hanno da perdere

Elsa ha diritto a un credito nei titoli di testa, contrariamente all’uso corrente che per la sua specie prevede solo una citazione in coda. Perché Elsa è un cane, ed è anche il primo personaggio in ordine di apparizione di Silent Trilogy (Mykkätrilogia) di Juho Kuosmanen, che riadatta le tecniche del cinema muto alla contemporaneità con risultati di travolgente emozione, leggerezza e poesia. Tre storie, tre film brevi, come da titolo, ma attenzione: non è la furba operazione di Michel Hazanavici

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