- Un filologo poeta, un’ingegnera strutturista, un biologo molecolare tutti al lavoro tra i tavoli dell’osteria dell’Orsa. Nasceva così il «para-accademismo» delle osterie bolognesi.
- Si scatenò persino una interessante polemica tra il Bazzocchi e i gestori di alcune osterie che avevano fatto notare a Bazzocchi che i loro camerieri non erano laureati per scherzo.
- Era stato per quel motivo che proprio l’osteria dell’Orsa aveva lanciato l’idea di stampare il periodico semestrale “Osteria del sapere” allo scopo di rendere comodamente leggibili, ogni anno, ai propri avventori le dieci migliori pubblicazioni scientifiche dei camerieri bolognesi.
Ci fu quell’epoca in cui andavo all’osteria dell’Orsa con due precise finalità: incontrare un amico filologo e poeta, esperto di Giorgio Manganelli, che lì aveva trovato un’occupazione in qualità di cameriere; mangiare insieme a un mio amico ingegnere, esperto di costruzioni antisismiche, un piatto di ottime tagliatelle al ragù, e se c’era il tempo una cotoletta, durante la nostra pausa di lavoro. Ma ecco che poi un bel momento la fidanzata dell’amico ingegnere, anche lei ingegnera struttur



