intervista a irene graziosi

I social e la convinzione di conoscere le persone dietro a uno schermo

Visuals (Unsplash)
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  • Con una voce graffiante, Maia è uno dei personaggi più contemporanei degli ultimi anni. Con un racconto divertente, struggente e ipnotico, l’esordio di Irene Graziosi, Il profilo dell’altra, e/o, è la testimonianza onesta delle modificazioni di noi Millennial.
  • I ventenni fanno molta attenzione a mostrare una sensibilità spiccata, una cosa bella e importante, certo, ma non credo che sforzarsi di continuo sia una strada praticabile. La sensibilità o ce l’hai o non ce l’hai.
  • L’intimità con l’altro ci modifica, ci fa scoprire lati del mondo e di noi stessi che magari non conoscevamo e che però, una volta visti, non possiamo più ignorare. Non lo so, cosa siamo, ma, in fondo, cambiamo in continuazione.

Maia si trasferisce a Milano, dove non ha niente se non un fidanzato che odia. Passa le sue giornate a farsi un mucchio di canne e guardare Law & Order, in un presente continuo. Poi, per caso, inizia a lavorare per Gloria, influencer di appena diciott’anni che sente di non conoscere alcunché della realtà: il mondo di Gloria è pura narrazione social. Tra le due nasce un rapporto viscerale, una di quelle relazioni capaci di modificare le esistenze di chi ne è coinvolto. Con una voce graffiante,

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