Si affrontano complicate questioni “junghiane” attingendo al bagaglio della grafica e del design
Illustrando come meglio non si potrebbe ciò che è per definizione astratto e immateriale
- Soul affronta la vicenda di Joe Gardner, afro-americano di mezza età, insegnante di musica frustrato dal suo impiego che ha finalmente l’occasione di esibirsi con il Dorothea Williams Quartet, sogno inseguito per tutta la vita, ma poi cade in un tombino.
- Joe riesce a raggiungere l’«ante-mondo», dove le anime si preparano a nascere, formando il proprio carattere e cercando, grazie all’aiuto dei “mentori” la giusta “scintilla” che possa far scattare in loro la voglia e il motivo per cui vivere.
- In Soul ci sono domande complesse, riflessioni filosofiche che i creativi della Pixar, sotto la direzione di Pete Docter, provano a maneggiare con garbo.
La verità l’ha scritta Alessandro Cattelan in un tweet: «#Soul è un film per quarantenni in crisi, non per bambini». In effetti, è la prima volta che la Pixar pare guardare deliberatamente a un pubblico adulto relegando i più piccoli in una posizione subalterna, defilata, non conquistabili nell’immediato. La storia Disponibile sulla piattaforma Disney+ dal giorno di Natale, dopo aver saltato forzatamente il passaggio in sala, Soul affronta la vicenda di Joe Gardner, afro-americano di mezza età,



