SOGNI D’ASFALTO

L’umarell che c’è in me esulta di fronte agli sprechi

LaPresse
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  • Mi è sempre piaciuto osservare gli operai che lavorano la strada. I camion pieni di asfalto, le macchine che pianeggiano, l’odore del bitume riscaldato. Da bambino mi fermavo per ore davanti ai lavori, ero come rapito.
  • Il passato, si sa, ritorna quando meno te lo aspetti e sono infallibili e perfetti i tranelli della sorte. Gli operai si sono presentati nell’incrocio di strade vicino alla mia abitazione con tutti i carrozzoni necessari alla messa in opera.
  • Non potevo immaginare che, due giorni dopo, si presentano allo stesso incrocio transennato una nuova squadra di operai. Al terzo ritorno lo stupore infantile va a farsi fottere. Perché tanto spreco?

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