Nel 1965 Cochi, Renato e Jannacci si spostarono al Derby Club, trasformandolo in centro nevralgico del cabaret. Tra artisti, intellettuali e malavita, nacquero sketch celebri e un nuovo modo di fare spettacolo
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Questo articolo è tratto dal nostro mensile Finzioni, disponibile sulla app di Domani e in edicola.
In molti ancora mi chiedono come e perché avvenne il nostro «trasloco» nel locale per eccellenza del cabaret milanese. Colpa di Jannacci. L’amicizia con il futuro medico cantautore trovò il suo momento magico quando Enzo propose a me e a Renato di trasferirci, armi, bagagli e qualità cabarettistica, al Derby Club, in via Monte Rosa 84. Era il 1965. Il Derby (già Intra’s Derby Club, il locale del jazzista Enrico Intra, accompagnato alla batteria da Pupo De Luca, anche parodista delle favole tradi



