racconti d’estate

Sulla spiaggia del villaggio è comparsa la bara di Vianello

  • Mauro, l’operaietto, stava passando in rassegna i villini dei quali nel corso del tempo, e non senza una buona dose di prepotenza nei confronti dei suoi competitor dell’est Europa, era diventato il manutentore assoluto.
  • Ormai era il baronetto incontrastato delle tre strade private che componevano il Villaggio: quel luogo leggendario compreso in un cubo tagliato dalla litoranea che confinava a nord con Ostia, a sud con Torvaianica, a ovest con il mare e a est con Campo Ascolano.
  • «Scé ‘sta ‘na bara. Cori prinscipà». Si arrese soltanto dopo il quarto cori prinscipà di Ștefan ché strillato in maniera tanto angosciante iniziò a impensierirlo oltre modo.

Quando il nebbione di mare spaventò fin dalla mattina gli abitanti del litorale romano – ché sembrava un incendio – le due peroni da 66cl ingrossarono talmente tanto la vescica di Ștefan che le fitte al basso ventre lo fecero accartocciare dal dolore. L’operaio rumeno sapeva che il capo non gliele avrebbe date le chiavi del Sebach. Nel bagno chimico solo Mauretto ci poteva andare. I sottoposti non erano precisi come lui, quando pisciavano. Per ridurre gli schizzi alterava l’angolo d’attacco del

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