L’ASSOLUZIONE DELLA VITA

Nei taccuini di Goliarda Sapienza il segreto dell’arte della gioia

  • Non era scrittrice di diari: «Ho un quadernetto per scrivere sciocchezze e no, regalato da Angelo» appunta il primo giorno. Fluidità, freschezza, telescopica capacità di cogliere rapidamente le più diverse tonalità di ciò che le accade.
  • Figlia dell’attivista e sindacalista lombarda Maria Giudice e dell’avvocato socialista Giuseppe Sapienza, morto nel 1947 tra e braccia di una sua giovane amante in un hotel di Palermo
  • Goliarda Sapienza è stata al centro di un mondo schiacciato dall’ideologia che lei ha contrastato e forse sconfitto con l’intelligenza dell’ironia, un fatalismo da mondo antico, uno sguardo indulgente e umanitario. 

Difficile trovare un’immagine di Goliarda Sapienza in cui non stia sorridendo, soprattutto nella maturità e nella vecchiaia. In gioventù, quando era stata un’attrice di teatro e di cinema ci si imbatte soprattutto in ritratti posati, apollinei bianco e nero che colgono poco di questa donna eccezionale e misteriosa. Le foto della donna di cinquant’anni, di sessanta, e settanta, invece, sono un po’ come la sua scrittura, luminosa e aperta. Chi ha letto L’arte della gioia, l’epopea di un persona

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