La copertina dell’inserto Finzioni e un fumetto di quattro pagine dedicato proprio al Natale saranno firmati dal geniale papà di Rat-Man, il fumettista Leo Ortolani. Dicembre e più nello specifico il periodo natalizio è per molti un momento complesso, farcito di conflitti familiari più che di dolci canditi. Ed è quindi l’occasione giusta per farsi una bella risata leggendo i fumetti su Finzioni, in edicola da sabato 9 dicembre.

Leo Ortolani racchiude in sé due degli elementi che, senza mezzi termini, danno davvero dignità e grandiosità all’umanità. Cioè la scienza e la risata.

Nasce a Pisa per poi passare tutta la sua vita a Parma, Leo Ortolani è geologo e fumettista.  Ideatore di un personaggio dei più intelligenti, arguti, divertenti e intramontabili della storia del fumetto, cioè Rat-Man.

Il tema della geologia è stato uno dei principali topic affrontati da Leo Ortolani nel Rat-Man dei primi periodi; successivamente, tra numerose collaborazioni e lavori (e un premio come migliore sceneggiatore a Lucca Comics & Games nel 1990), firma una collaborazione con Marvel Italia (o Panini Comics) e da qui comincia a pubblicare regolarmente la serie a fumetti di Rat-Man.

Nei primi anni Duemila Ortolani realizza le parodie di famosi film: da Star Rats al Il Signore dei Ratti per poi arrivare, nel 2010, ad Avarat. Leo Ortolani è anche un grande appassionato di cinema, e per Bao Publishing ha realizzato nel 2016 CineMAH presenta, il buio in sala, un libro di recensioni cinematografiche a fumetti. Nel 2018, il suo fumetto sulla Stazione spaziale internazionale vola nello spazio, grazie all’astronauta Paolo Nespoli, che lo porta sulla Stazione spaziale stessa.

È il primo fumetto al mondo ad andare nello spazio. Nel 2022 vince il Premio nazionale di divulgazione scientifica nella sezione speciale “Libri di divulgazione per ragazzi”, con il libro Apollo Credici. Un game book spaziale illustrato da lui e scritto da Adrian Fartade e Luca Perri.

Nel 2023 ha presentato al Lucca Comics & Games Tarocchi, una preziosa scatola contenente libro e tarocchi, da lui disegnati e colorati da Sarah D’Imporzano. Edito da Feltrinelli Comics. Il 24 novembre, ha esordito anche come sceneggiatore nel film Elf Me disponibile su Amazon Prime.

Come descriveresti, oggi, Leo Ortolani?
Uno che non ha pace.

Racchiudere la tua biografia in poche righe è stato davvero complicato. Sei soddisfatto dei numerosi traguardi raggiunti fino ad ora o avresti fatto qualcosa diversamente?
Credo che sia solo una questione di anni trascorsi, per questo ci sono dentro tante cose! Quelli che sembrano traguardi, poi, sono solo tappe di un percorso che non porta veramente da qualche parte, ma che sicuramente porta avanti, ovunque esso sia. Sono contento, ovviamente, di avere realizzato questi progetti, e non penso mai a come avrei potuto farli diversamente, perché in realtà, mentre li realizzo, do sempre il massimo, per cui non ho mai rimpianti. Non rimpiango nemmeno gli insuccessi, perché ti insegnano dove hai sbagliato e come non rifare gli stessi errori. Spero.

Il tuo personaggio Rat-Man continua ad avere un enorme seguito nonostante il passare del tempo e l’evoluzione delle tendenze. Secondo te, negli ultimi anni, è cambiato qualcosa nella comicità di Rat-Man o invece è rimasto sempre lo stesso e fedele alla caratterizzazione originale?
Rat-Man è cambiato, nel corso degli anni. Il tempo passa anche per lui. Si è fatto più tenero. Meno sicuro di sé. Più forte, insomma. Ma credo che sia normale, per un personaggio, quando viene scritto dall’autore che lo ha creato e viene portato avanti per più di 20 anni. Sicuramente non smetterà di fare ridere. Questo non vorrei che succedesse. La strada a volte è faticosa, ma ridere ti aiuta sempre. Anche quando sembra che non ci sia più niente da ridere. Soprattutto allora ne hai bisogno. Ridere è darsi una speranza.

Sapresti dare uno o due consigli a chi, adesso, vuole iniziare ad approcciarsi al fumetto come autore?
Non mi permetto mai di dare consigli, perché nemmeno io so dove sto andando. So solo che è ciò che voglio. Non c’è una ragione per cui sono un autore di fumetti. Ci sono nato, non voglio smettere di esserlo. Se fare fumetti dà un senso alla vostra vita, allora fateli. Se lo trovate impegnativo, se pensate di farli alla domenica pomeriggio, per passare il tempo, se pensate di farli per diventare famosi, per guadagnare, fateli ugualmente. Ognuno faccia a seconda di quello che sente dentro. Ma chi sente dentro di essere un fumettista, quello avrà trovato la sua strada. Anche se non pubblicherà mai. Anche se farà altro, nella vita, per vivere. Questa consapevolezza è una ricchezza che non si può misurare, né con il successo, né con il denaro. È ciò che siamo.

Potresti darci qualche anticipazione sulla della cover e sul fumetto che vedremo dentro l’inserto Finzioni di dicembre?
È dicembre e naturalmente si parlerà di feste natalizie, di famiglia, di rituali da cui non si può scappare. Ma che hanno un senso. Almeno per me.

Che rapporto hai con il Natale e il periodo natalizio?
Vorrei che passasse velocemente! Ho avuto un rapporto migliore da ragazzo, quando arrivavano i regali e si stava a casa da scuola. Da genitore, so che queste cose le vivranno le mie figlie. Per assurdo, le vacanze sono il momento in cui i genitori lavorano di più.

Geologo, fumettista e ora sceneggiatore con il film Elf me. Cosa deve ancora fare Leo Ortolani?
Del burlesque. Oppure crescere. O entrambi. L’importante è che, qualunque cosa succeda, io possa sempre raccontare una storia.

Com’è stata l’esperienza di realizzare i Tarocchi? Il tuo ultimo progetto con Feltrinelli Comics.
È stata una conseguenza della bellissima esperienza su Musa, il libro di illustrazioni che io ho disegnato e Sarah D’Imporzano ha colorato. Sarah è un’artista straordinaria, che su Musa e nei Tarocchi si è prestata a rendere vive le mie immagini in bianco e nero. La sua capacità di creare volumi, corpi, pietre, tessuti e metalli, con l’uso di acrilici e pantone, mi lascia sbalordito ogni volta. Ogni singola volta. Così, le ho chiesto di accompagnarmi sulle 78 immagini del mazzo di carte, e ancora una volta è stata un’esperienza bellissima. Quindi, senza dire altro, sappiate che ce ne sarà una terza.

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