Si è appena conclusa la Fiera del tartufo, ma non se n’è accorto nessuno: annusare in compagnia è l’eresia più sozza. Nelle Langhe manca un antico rituale collettivo, ma mancano anche i turisti stranieri che pagano 30 euro la grattata
- A metà di questa settimana, è finita la novantesima Fiera del tartufo. Solo che nessuno se n’è accorto: perché ci hanno provato, a tenerla viva, ma poi il decreto di fine ottobre ha staccato la spina.
- Il kit in vendita per riprodurre in casa il pranzo a base di tartufo, col guanto affettatore e le tovagliette griffate, era il meglio che si potesse fare, stanti le restrizioni. Ma ha il sapore del volere e non potere.
- E adesso chi se lo mangia, il bianco d’Alba? Non è un vino da invecchiamento, è un fungo ipogeo: a dieci giorni dalla raccolta, puoi buttarlo nel cassonetto. Parlare di freezer è come nominare Belzebù a messa.