Mi chiamo Fumettibrutti e ho un rapporto molto affiatato con la mia community, sparsa tra i vari social. Chiamo tutti “stelle”, senza specificare il genere.

La vignetta del giovedì

Ogni giovedì pubblico una vignetta in cui racconto sogni, gioie e paure della mia vita, nei quali in molti si riconoscono o trovano spunti di riflessione. È un impegno che ho cominciato ad aprile 2017 e che, a parte per qualche sporadico evento, non ho mai saltato. Anche nei periodi un po’ più turbolenti o particolarmente difficili, se sparisco per giorni senza farmi vedere online, la vignetta la pubblico comunque. Per me è anche un modo per bussare virtualmente alle porte delle persone, dire loro che ci sono e che sto bene.

Si tratta di un piccolo impegno in confronto a tutto quello che vivo nella mia quotidianità, non m’importa se non pagato, perché grazie alla vignetta del giovedì sono cresciuta e ho avuto tante soddisfazioni. E poi tutto questo mi ha portato abbastanza lavoro da potermi permettere di partire per la Thailandia e operarmi, per sistemare un precedente intervento malfatto di vaginoplastica, svolto da un chirurgo italiano, ormai tanti anni fa.

Il mio diario

L’ultimo fumetto del giovedì che ho pubblicato risale al 7 luglio. Prima di partire per l’operazione, verso la fine di febbraio, avevo già avvisato le stelle che avrei interrotto la pubblicazione della striscia del giovedì, senza specificare i motivi. Il fatto è che per mia scelta ero salita sull’aereo da sola e non avrei sopportato, se qualcosa fosse andato storto, di doverlo comunicare in diretta mentre mi trovavo dall’altra parte del mondo. Mentre scoppiava la guerra in Ucraina. Così quando sono rientrata in Italia ho fatto un post e pubblicato delle stories in cui raccontavo a grandi linee quel che mi era successo. È nato anche un nuovo filone di vignette che tratta di un elefante. Poi a luglio ho interrotto le comunicazioni, stavolta senza neanche avvisare, e se ci penso mi dispiace ancora.

Thailandia sincera è un diario che scrivo e disegno una pagina al mese, per sei mesi. Voglio raccontare quello che è successo nel frattempo, dei progressi e delle parti più difficili che mi hanno portata al silenzio, ma soprattutto raccontare quello che succederà mano a mano che passano i mesi tra queste pagine.

Buona lettura, stelline!


 

© Riproduzione riservata