Di fronte all’enigma

Perché ci piace quel fascista di Batman che riporta l’ordine

  • Nei suoi ottantatre anni di vita, Batman ha attraversato la cultura popolare diventando una delle icone più dense e stratificate di sempre: l’ultimo film a lui dedicato, The Batman, può essere una perfetta via d’accesso per interrogarne l’essenza.
  • Batman è fragile, traumatizzato, incapace di una vita sociale e integrata, incapace di sopravvivere alla morte dei genitori, incapace di stare alla luce del sole: incapace di vivere senza maschera
  • Batman ci mette ogni volta di fronte a un enigma: perché amiamo un fascista? Come possiamo arrivare a parteggiare per lui, a fare il tifo per lui? Capire perché cadiamo in questo incantamento davanti a un fumetto o un film, ci può rendere un po’ più disincantanti, meno permeabili alla stessa fascinazione nel mondo reale (l’unico che conti davvero).

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The Batman, il film di Matt Reeves nei cinema italiani in queste settimane, è una pellicola che trasuda amore e conoscenza del cavaliere oscuro, come anche viene chiamato l’eroe creato da Bob Kane e Bill Finger nel 1939. Nei suoi ottantatré anni di vita, Batman ha attraversato la cultura popolare diventando una delle icone più dense e stratificate di sempre: in decenni di storie a fumetti e di film (e animazione, videogiochi, Lego e compagnia bella) ha incarnato tante cose, adattandosi a epoche

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