Un bene di prima necessità

Torneremo sui prati ad assembrarci nei concerti

 

  • “Prato”, per me che amo i concerti, è una parola bella perché, quando è scritta sul biglietto, accanto a “settore”, dà diritto ad accedere al luogo più emozionante da cui assistere.
  • È da quattordici mesi che non vado a un concerto: da quando è scoppiata la pandemia la tecnologia ci ha permesso di tirare avanti, ha tappato tanti buchi ma i concerti no, sono rimasti una voragine aperta.
  • L’esperienza della musica dal vivo non si può materialmente surrogare perché, appunto, di materia è composta. Oltre che di watt e vibrazioni: di spazio, contatto, odori, temperatura. Soprattutto di carne e ossa. «La gente voleva vedere il corpo», ha detto Lou Reed.

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