Tristão da Cunha, al larGo del sudafrica

Patate, francobolli e aragoste: l’isola dove le guerre sono un’eco lontana

I conflitti mondiali non la sfiorano. La Ilha de Tristão da Cunha non ha porto né aeroporto. Piacerebbe a Rousseau e Fourier. Tutti hanno sanità e salario garantiti, pari disponibilità di spazio. Il problema più grande? L’asma. È raccontata come un posto dove è difficile vivere, invece ha raggiunto un livello di civiltà nell’isolamento: si conserva la pace, mentre nel resto della Terra si spara e si aspetta il prossimo nemico

Quando nel 1506 il navigatore portoghese Tristão da Cunha, uscito dalla rotta per le Indie, la scoprì e le diede il suo nome, Ilha de Tristão da Cunha, non sapeva che sarebbe diventata l’isola senza guerre, figlia dei naufragi. È probabile che se Napoleone Bonaparte non avesse perso a Waterloo, molti anni dopo, le cose sarebbero andate diversamente, lasciandola disabitata come le altre tre isole del suo arcipelago: l'isola Inaccessibile, le Isole Nightingale e l'isola Gough (dove poi dal 1963 ci

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