- Sono tanti i libri e le manifestazioni che celebrano i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri (Firenze 1265 – Ravenna, 1321) e farne il conto a poco serve.
- Queste poche parole mi consentono di rinviare il lettore all’edizione della Comedia a cura di Roberto Mercuri, grande linguista e dantista: l’opera edita da Einaudi in tre tomi assume ai miei occhi di solo appassionato lettore un primato assoluto.
- E proprio nella città dei Da Polenta, nella chiesa di San Romualdo, è ospitata la mostra Dante. Le arti al tempo dell’esilio, a cura di Massimo Modica. La mostra sarà aperta fino al 14 luglio.
Sono tanti i libri e le manifestazioni che celebrano i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri (Firenze 1265 – Ravenna, 1321) e farne il conto a poco serve: leggere tutti questi libri, seguire ogni avvenimento sarebbe un’impresa e non avrebbe alcun senso. Sta di fatto che la travolgente personalità del poeta si staglia possente nella storia della civiltà occidentale dell’evo moderno. Mi piace però ricordare la Dante sinfonia che Franz Liszt compose nel 1856 dedicata all’Inferno e al Purg



