Cultura

Un omicidio prima di dormire mi ricorda di essere una come tanti

Ascoltare processi e interrogatori di notte per ritrovare la serenità: la cronaca nera ci costringere a vivere vite altrui senza il peso del dilemma estremo di ogni vittima o assassino

  • Vado a letto. Il mio compagno – che si addormenterà in meno di un secondo – dice già quasi dormiente: “Ti metti il tuo omicidio?”. “Sì”. “Buonanotte”, fa, e poi: “comunque sei pazza”. Lo dice con dolcezza, e un po’ di rassegnazione. E si addormenta.
  • “Non mi sento una spettatrice, non mi sento un giudice. Non mi sento una persona in un letto che assiste a un evento, di notte. Mi sento lì, in quel processo, con tutti i sensi tesi.”
  • “I miei amici mi chiedono sempre: mi racconti una storia nera? Io la racconto. E mentre la racconto dimentico tutto, dimentico le mie colpe e le mie paure, e anche le mie aspirazioni, le mie ambizioni e i miei amori”.

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