Molti sport hanno stravolto regole e formati per assecondare le televisioni, gli spettatori più giovani e per cercare un pubblico nuovo. I teenager si sono fatti questa fama di spettatori distratti, di fruitori a spizzichi e bocconi, così il mercato li asseconda, senza che alla fine sia ben chiaro qual è la causa e quale l’effetto, se l’offerta insegue i bisogni o se invece li ha formati così.
Alla fine si sono arresi al segno dei tempi pure in Nba, il regno dei regni dello sport americano. Uffà, questi play-off interminabili, che noia tutti questi verdetti che arrivano solo dopo sette partite. Da qualche decina di brainstorming sono usciti allora con un nuovo torneo, cominciato la notte scorsa e piantato in mezzo al campionato, una Nba Cup a gironi, con semifinali e finali il mese prossimo, ma senza troppe cerimonie e senza appelli, una gara secca, chi vince vince, amen. Cinque an



