Questo articolo è tratto dal nostro mensile Finzioni, disponibile sulla app di Domani e in edicola
In questo estratto Berselli esprime un forte disagio verso il conformismo culturale italiano, criticando l'assenza di vero dibattito e l'adorazione acritica di figure artistiche e intellettuali. Riflette sulla propria evoluzione, dal fervore ideologico giovanile alla scoperta di una cultura più elitaria e inattuale, segnata dall’influenza di editori come Adelphi. Infine, analizza come certi libri e autori siano stati imposti come dogmi culturali, rendendo il non capire un marchio d'inferiorità intellettuale
Ce n’è per tutti in questo bellissimo libro di Edmondo Berselli. Le tre categorie che Berselli riprende da Arbasino e applica su larga scala sono: le giovani promesse che però restano sempre tali; il solito stronzo, ed è la maggior parte; il venerato maestro, raro, ma sempre però prossimo a diventare il celebrato cazzone. La sua vena è quella del grande scrittore satirico. È anche la storia del conformismo che ti chiama all’appello e a cui si risponde per non fare brutta figura, su film, roman



