Il filosofo e il critico d’arte hanno scritto due libri intelligenti e densi, molto diversi tra loro ma le cui strade s’incrociano in più punti. Libri che, soprattutto, sanno cogliere, molto più e molto meglio di tanti chierici, il significato essenziale di questa figura, presente nei vangeli ma soltanto sullo sfondo
Ci volevano due intellettuali laici per parlare in modo nuovo di Maria, la donna che i cristiani d’oriente definiscono «madre di Dio», theotókos in greco, un titolo antico e scandaloso che nel 431 viene consacrato dal concilio di Efeso. La novità arriva da due libri intelligenti e densi, molto diversi tra loro ma le cui strade s’incrociano in più punti. Libri che soprattutto sanno cogliere, molto più e molto meglio di tanti chierici, il significato essenziale di questa figura, presente nei vange



