Il libro

I racconti di Woody Allen tra finzione e autobiografia

Actor-director Woody Allen is photographed during an interview in New York City on April 8, 1977. (AP Photo/Jerry T. Mosey)
Actor-director Woody Allen is photographed during an interview in New York City on April 8, 1977. (AP Photo/Jerry T. Mosey)
  • Zero Gravity, la nuova raccolta di racconti a firma Woody Allen (è appena uscita da noi per La Nave di Teseo) è autofiction, anche se abilmente travestita per mano (per penna) di uno scrittore ancora più grande, ancora più raffinato.
  • Sono racconti di finzione, certo, per la più parte già usciti sul New Yorker nel corso degli anni passati. E sono l’ennesima autobiografia spassosa, mascherata, arguta, piena di cose che stanno dentro la vita dell’autore.
  • La seconda linea su cui si muovono tante delle storie raccolte in Zero Gravity è il tempo corrente, quello che ha – ingiustamente, ignominiosamente – deciso di cancellare uno dei più grandi scrittori, e registi, e intellettuali d’America.

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