Cara Giulia,

ho iniziato a frequentare un ragazzo con cui sto benissimo. È di gran lunga il fidanzato migliore che abbia mai avuto: è sensibile, simpatico e bello e mi sento davvero fortunata ad averlo trovato. Ha un solo problema: non vuole avere contatti con me sui social. Dice che ci vediamo già quando abbiamo voglia di vederci e che se ci vogliamo dire qualcosa basta che ci telefoniamo, ma io lo trovo un po’ strano, come se avesse qualcosa da nascondere. Nessuno di noi due ha un gran numero di follower e non usiamo Instagram per fare niente di che se non condividere qualche foto quotidiana o delle vacanze – almeno questo è quello che faccio io, lui non lo so – quindi non capisco perché non dovremmo avere accesso anche a questa parte delle nostre vite. Ma lui si ostina a tenere il profilo privato e a dire che non ha senso seguirci a vicenda perché lui i social li usa pochissimo e non gli piacciono particolarmente. Ma allora perché ha un account? So che sembra una sciocchezza, ma mi dà molto fastidio.

V.


Cara V.,

posso capire come questa segretezza possa risultarti un po’ sospetta, ma fossi in te abbraccerei invece questa sua decisione e la accoglierei come una ventata di aria fresca. Mettiamola così: se dovessi spiegare la stessa cosa a un alieno che non ha la più pallida idea di cosa tu stia parlando, non ha il cervello lavato da anni di social come noialtri e si affida ai princìpi della logica, probabilmente l’alieno concluderebbe che il ragionamento del tuo fidanzato non fa una piega e tu ti stai ingarellando per nulla.

Prova a uscire dal tuo corpo e valutare la situazione da fuori: cosa c’è di male nel suo discorso? Ti ha detto chiaramente che la vostra vita insieme è un’altra e si consuma possibilmente nel mondo reale. Che importanza ha vedere quante foto di spaghetti alle vongole posta durante l’estate?

Ma poi, ti stesse anche nascondendo qualcosa del suo passato, non trovi che uno abbia anche il diritto di tenersi qualcosa per sé? Magari in certe foto del feed aveva un brutto taglio di capelli, o pesava il triplo di adesso, o c’è un selfie con Vladimir Putin che lo imbarazza. Abbiamo tutti il diritto alla vergogna, possiamo tutti riservarci di condividere i nostri scheletri un po’ alla volta, con i tempi che preferiamo. Più ci penso più trovo sana questa sua richiesta.

In una relazione normale ci si svela un po’ alla volta, mentre i social possono accelerare eccessivamente il processo di conoscenza, togliendo un po’ il gusto della scoperta, nel bene e nel male.

Come magari tu non pisceresti con la porta aperta al primo appuntamento, lui preferisce conservare un briciolo di spazio personale, almeno su internet. Se dal vivo ti tratta bene ed è un tizio per bene, molla il colpo e stai tranquilla.


Cara Giulia,

ultimamente faccio molta fatica ad andare d’accordo con mio padre, che ho sempre amato e rispettato. Nel periodo storico in cui viviamo ci sono molti temi su cui si può avere un’opinione e da un po’ ormai sembra che non condividiamo più il punto di vista su nessuno di questi. Non so se è l’età che avanza, ma sta diventando impossibile avere una conversazione normale con lui e litighiamo in continuazione. Prima sui vaccini (lui si è rifiutato di vaccinarsi nonostante i suoi 68 anni), poi sulla guerra in Ucraina (su cui dice un sacco di sciocchezze documentandosi non si sa bene dove), ora sul riscaldamento globale e non oso immaginare cosa succederà durante la campagna elettorale in vista delle politiche di settembre. Già è abbastanza difficile averci a che fare di persona, ma come se non bastasse ha cominciato a condividere questi suoi pensieri vergognosi anche su Facebook, dove passa ore a litigare con sconosciuti. La cosa più assurda è che non era così qualche anno fa, anzi sembrava non avere opinioni forti su niente. Ho paura che se va avanti così ci troveremo sempre più distanti, fino a non parlarci più. Consigli?

E.

Caro E.,

non è mai facile realizzare che i nostri genitori sono più impresentabili di quanto credevamo. È un po’ come scoprire che uno dei nostri idoli ha opinioni ridicole (io non sono ancora riuscita a metabolizzare Morrissey sovranista). È un momento tragico e spiazzante, soprattutto se il conflitto non faceva parte della routine precedente, come nel tuo caso.

Io, che il conflitto in ogni sua forma tendo a schivarlo come i proiettili di Matrix, mi sento di darti un unico consiglio, forse sbagliato e un po’ borghese, ma indispensabile a salvaguardare il quieto vivere in famiglia: parlate d’altro.

Quando attacca con vaccini e autismo, tu fai un commento sulla Serie A, se dice che Putin è un grande statista, tu sposta la conversazione sul meteo, se questo porta al tema del riscaldamento globale, lascia la stanza fingendo di dover rispondere al telefono. Cerca un terreno comune e più neutro possibile su cui siete ancora allineati e non uscire dal perimetro per nessuna ragione al mondo.

Trovo che, in generale, litigare con le persone anziane sia un’attività assolutamente vana. Dopo una certa età si è ancora più radicati nelle proprie convinzioni – più o meno stupide che siano – e meno predisposti a cambiare prospettiva sulle cose. Potresti anche tentare la via della redenzione e, con tutta la calma e lo zen che riesci a trovare dentro di te, condividere con lui articoli che riportino fatti oggettivi in contraddizione con le sue teorie. Non per cercare la rissa, ma per offrirgli un punto di vista alternativo. Sappi però che potrebbe essere una battaglia contro i mulini a vento e che nessuno ti pagherà il lavoro di assistente sociale.

Giulia





 

© Riproduzione riservata