Dove scrivo, come scrivo

L’angoscia di scrivere all’alba. Quando siamo affollati di intrusi

Riesco a scrivere solo dentro casa e al mattino presto, eppure nessuna di queste due condizioni è garanzia di rifugio, nido, luogo protetto. Non lo è per la mistura di paure e fantasmi che circola all’alba, e non è lo è, più tardi, per il frenetico confluire negli stessi quaranta metri quadrati delle vite degli altri

Ogni mattina, nel buio, non so quanto forte sarà il colpo. Tra le quattro e mezza e le cinque apro gli occhi e scappo dal letto. Giù dalle scale del soppalco puntellandomi alla balaustra e alla parete, la paura di cadere di faccia e rompermi tutti i denti davanti. Una maschera di sangue, nelle gengive solo monconi e radici, il pensiero immediato alle migliaia di euro per risanare lo scempio. I nuovi incisivi in ceramica, frutto di prestiti e supplizi, oppioidi e perni nell’osso, vireranno i miei

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