Saresti disposto a pagare cinquecento dollari al mese per trovare il vero amore?

Tinder, la app per incontri, ha da poco annunciato il lancio di una nuova membership: per cinquecento dollari al mese, appunto, sarà possibile accedere a un servizio che l’azienda descrive come ancora più soddisfacente, promettendo incontri di altissima qualità. Qualsiasi cosa significhi.

Dal punto di vista puramente aziendale Tinder aspira a incrementare i profitti soddisfacendo al meglio le aspirazioni romantiche delle persone molto abbienti. E fin qui tutto chiaro: il cliente di una app che ha una membership da cinquecento dollari vale come una moltitudine di clienti possessori di una membership da pochi dollari. Le aspirazioni romantiche, ho scritto, sì, non sessuali: come mostrano i sondaggi, la maggioranza delle persone va sulle app per incontri sperando di trovare l’amore, e non solo e non tanto del sesso occasionale.

Conflitto di interessi

Cinquecento dollari al mese, dunque, ma non dobbiamo dimenticare che l’utente compra un servizio del genere confidando di innamorarsi in maniera efficace e anche veloce, grazie alla straordinaria velocità e efficacia della app (si spera), altrimenti perché mai dovrebbe essere disposto a sborsare molto?

L’utente, insomma, immagina che questa spesa di cinquecento dollari al mese non si protrarrà per sempre, anche perché se così fosse significherebbe che la app non dà i risultati promessi. Il conflitto d’interessi fra l’utente e Tinder, con Tinder che promette una app potentissima, ma che allo stesso tempo beneficia del fatto che tu l’amore non lo trovi mai e paghi per sempre, o comunque per tantissimi mesi, è evidente e interessante.

È un po’ il conflitto di interessi di ogni prodotto magico che promette miracoli. Dove si trova l’equilibrio, viene da chiedersi? In quale punto Tinder deve smettere di mungerti come una mucca e riuscire a presentarti l’amore della vita? A margine (non tanto a margine, in verità) è bene ricordare che Tinder non dichiara mai quanti dei suoi utenti effettivamente realizzano i propri sogni romantici. Il dato è avvolto nel mistero.

L’importanza dell’amore

La ricerca del vero amore è un tema centrale nell’esistenza umana. Oddio, ora che l’ho scritto mi viene da chiedere: lo è veramente? La frase «la ricerca del vero amore è un tema centrale nell’esistenza umana» è data per scontata nella nostra cultura e nel nostro tempo. Ma sappiamo che epoche e civiltà diverse danno un’importanza diversa alla ricerca del vero amore.

Intanto bisognerebbe capire cos’è l’amore, e cosa significa “vero”. Senza eccedere nelle domande difficili, possiamo limitarci a notare che nel corso della storia umana ci siamo sposati per moltissime ragioni, quasi sempre non romantiche. E queste ragioni (ci piaccia o no) sono state considerate importanti e serissime.

Oggi ci innamoriamo, o vogliamo innamorarci (in alternativa siamo disposti a restare soli, e non c’è nulla di male in questo). Ma un desiderio così luminoso, forte e definito piace alle aziende in cerca di una monetizzazione e di una semplificazione. Il capitalismo (che non è un insulto, ma una circostanza che possiamo sottoporre a critica) si nutre di desideri luminosi e forti.

I costi della ricerca

Quali sono i veri costi della ricerca dell’amore? I costi finanziari li abbiamo già citati, ci sono le app per appuntamenti, non solo, ci sono le spese per la cura del corpo, per l'abbigliamento, le cene, gli aperitivi. Sebbene questi costi siano tangibili, rappresentano solo una frazione dell'investimento complessivo che le persone fanno nella ricerca dell'amore.

Forse il costo più significativo è l'investimento emotivo. L'amore è un’esperienza sentimentale – ma dai? – e il processo di ricerca può essere estenuante. Le persone si aprono alla vulnerabilità, al rifiuto, alla sofferenza e alla delusione.

Il tempo è un’altra risorsa preziosa che le persone investono nella ricerca del vero amore. Personalmente sono ossessionata dal tempo, da quello che potremmo fare in alternativa alle stupidaggini che invece facciamo. Le ore trascorse in appuntamenti, conversazioni e gestione delle relazioni sono ore che potrebbero essere dedicate ad altre attività. Non certo brutte.

Poi ci sono i sacrifici: le persone sono disposte a fare sacrifici, per amore. Trasferirsi per essere più vicini a un partner, mettere da parte le aspirazioni professionali, modificare lo stile di vita.

La ricerca del vero amore resta, in fin dei conti, un percorso unico per ciascun individuo, e il prezzo da pagare riflette questa unicità. Probabilmente i benefici potenziali dell’amore sono davvero molto ampi e superano i costi. O così si immagina.

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