- Oggi, in Occidente, non c’è alcuna disponibilità ad imbracciare le armi per difendere l’Ucraina. Ma a fare sacrifici (sperabilmente) sì. Inflazione a due cifre, bollette raddoppiate, risparmi che si assottigliano, nuova recessione, sono il nostro doveroso contributo alla causa ucraina.
- Si tratta di usare la leva economica in tutte le sue sfaccettature - le sanzioni ora, un partenariato poi – per smuovere il gruppo di potere attorno a Vladimir Putin. Altrimenti, quali alternative rimangono?
- Draghi può spendere la sua indiscussa autorevolezza internazionale anche nel teatro geopolitico.
A partire dagli anni Duemila la politica estera italiana ha puntato sulla proiezione internazionale dei suoi soldati nella vesti di peacekeeper, portatori di pace. Anche dopo ingresso sulla scena del Movimento Cinque stelle e l’impennata populista della Lega, le mozioni di finanziamento di queste missioni sono passate consensualmente perché riflettono un sentimento molto diffuso tra l’opinione pubblica italiana: l’implementazione della pace e la protezione dei civili. Nonostante la torsione mil



