Da Sapiens quali siamo abbiamo bisogno che una narrazione ci coinvolga nelle conseguenze del cambiamento climatico, altrimenti continueremo a essere vittime dei Bias che ci condizionano nella percezione delle nostre responsabilità
- La percezione del cambiamento climatico al giorno d’oggi è ancora condizionata da numerosi bias che influenzano il nostro modo di percepire le conseguenze delle nostre azioni sul mondo.
- Potremmo sfruttare la nostra capacità di Sapiens di creare narrazioni per sconfiggere i bias che ci fanno sottovalutare il riscaldamento globale: esse infatti ci rendono più empatici, più disposti a comprendere e ad ascoltare gli altri
- Approcciando il problema in questo modo riusciremmo a superare quell’individualismo che, di fronte all’incombenza del problema, ci spinge a dirci: «io da solo non posso fare nulla»
Nei giorni scorsi ho postato su Twitter e su Facebook il recente rapporto del Centro Euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici. Nel suo scenario più pessimistico (e, malauguratamente, forse il più probabile), il rapporto prevede per l’Italia un aumento delle temperature medie di ben cinque gradi entro il 2100, un’intensificazione delle ondate di calore, degli incendi, dei nubifragi, degli uragani e delle inondazioni, la desertificazione di vaste aree, la sommersione di ampie zone costiere, la



