Carissimi no-vax, offrite soluzioni concrete

Protestare pacificamente è lecito, ma offrire soluzioni concrete è fondamentale per dare voce al proprio dissenso. Detta così sembrerebbe che la questione vaccini sia diventata una questione ideologica anziché scientifica: durante la pandemia si è assistito a una vasta pluralità di opinioni sull’argomento. Molti giornalisti si sono improvvisati medici, così come troppi politici hanno cavalcato come argomento preferito i vaccini, le mascherine, con annessi e connessi. Sembra che i credo politici siano sconfinati in campi scientifici, i quali per loro natura non ammettono teorie discordanti. La scienza è una e invita/permette di procedere utilizzando gli strumenti che ci offre.

Per fare un esempio, si pensi alla  cosiddetta dittatura sanitaria. I no-vax sostengono che questa momentanea torsione del sistema giuridico causi una situazione di limitazione delle libertà fondamentali da Terzo Reich. Oppure si pensi al paragone con il genocidio degli ebrei. Durante tali manifestazioni sono apparsi alcuni cartelloni con scritte farneticanti “Vietato l’accesso agli ebrei” accompagnate da “Vietato l’accesso ai non vaccinati”, come se si fosse messa in atto una discriminazione della stessa natura. Senza contare l'esposizione della Stella di David sulle magliette di alcuni manifestanti, che ha giustamente suscitato la reazione indignata della Comunità Ebraica e della sua esponente importantissima, nonché senatrice a vita Liliana Segre, testimone per eccellenza della Shoah. Paragoni indegni che offendono la memoria di milioni di ebrei vittime inocenti del nazifascismo.

Un’altra questione molto delicata sollevata dai no-vax riguarda l’incostituzionalità delle misure prese dal governo sul tema della libertà di circolazione: sarebbe sufficiente leggere l’articolo 16 della Costituzione per smontare l'infondatezza di tali accuse.

Le teorie complottiste, inoltre, non fanno che gettare benzina sul fuoco a tutto ciò generando malcontento e sfiducia nelle istituzioni: è forse questo il vero obiettivo dei promulgatori delle proteste? Possibile che l’Organizzazione mondiale della sanità abbia stipulato un accordo con i governi per ucciderci per mezzo dei vaccini? Uno scenario che farebbe sorridere persino George Orwell.

Pur essendo la più rumorosa, la percentuale sfavorevole all'uso di vaccini rimane minima. Come dice un proverbio inglese "Empty cans make the most noise". Scrive Nico De Leonardis in una lettera a Domani del 27 luglio: "...in democrazia dire che tremila persone scendono in piazza significa parlare dello zero virgola..."

Cosa pensiamo noi ventenni del vaccino? È sufficiente partecipare ad una manifestazione no-vax: le persone che si dichiarano contrarie sono perlopiù comprese nel range d’età più elevate, lo dimostra anche un sondaggio condotto da Skuola.net in collaborazione con il Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell’Università “Sapienza” di Roma: solo un giovane su quattro (tra gli 11 ed i 30 anni) si è dimostrato contrario al vaccino.

Per coloro che sostengono l’opposto ricordiamo che la nostra Repubblica con tutte le sue imperfezioni è ancora una democrazia a tutti gli effetti. In uno stato totalitario delle proteste di questo tipo sarebbero state represse e tutte le teorie complottiste o contro il cosiddetto “sistema” sarebbero state censurate immediatamente. Anche se il termine “sistema” è molto astratto, può volere dire tutto e il contrario di tutto, che cosa intenderanno?

Attualmente oltre al vaccino e ad un altro lockdown non esistono soluzioni per contrastare la pandemia e ritornare alla normalità. Un’altra chiusura totale sarebbe impensabile per la nostra economia: il vaccino è l’unico modo per raggiungere l’immunità di gregge dal Covid-19.

Porgiamo ora una domanda a tutti i no-vax: avete soluzioni alternative, fondate su basi scientifiche, al vaccino? Se sì, fatevi avanti.

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